RB 4,72 – Nell’amore di Cristo pregare per i nemici Di fronte a un nemico, cioè una persona che vuole il nostro male, Gesù ci invita a un cammino che ha come meta l’amore: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano (Mt 5,44). A questa meta ci si arriva attraverso la
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Appunti spirituali
RB 4,69 – Fuggire la superbia. Il testo latino usa il termine elatio che richiama l’immagine di elevazione, esaltazione, nobiltà, superiorità, e in senso negativo arroganza, orgoglio, superbia, altezzosità. Quando una persona si ritiene superiore, di fatto inizia a trattare gli altri come inferiori, cioè sottolinea tutto ciò che li può abbassare, e alla fin
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RB 4,68 – Non avere spirito di contestazione Non significa che bisogna omologarsi alla maggioranza, ma che la contestazione non è la via che porta frutto nelle situazioni di divergenza. La differenza può diventare una ricchezza se vissuta in modo corretto. Se diventa contrapposizione è un impoverimento. Occorre riuscire a mantenere aperto un dialogo e
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RB 4,67 – Non agire per invidia In monastero, e in generale nella vita, abbiamo sempre occasione di incontrare persone che per qualche aspetto riconosciamo essere più avanti di noi. A volte si tratta di doni legati al loro carattere, al loro temperamento, a capacità o sensibilità, ecc. Ma molto di tutto questo è anche
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RB 4,66 – Non tenere in cuore sentimenti di gelosia. Due sono i richiami di questo versetto: il primo è quello di non tenere in cuore, e il secondo è quello di smascherare, per combattere subito, la gelosia. Nel nostro cuore nascono molti sentimenti provocati o sollecitati da quanto viviamo. E’ la nostra reazione emotiva.
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RB 4,64 – Amare la castità “Amare” è molto di più e completamente diverso da “osservare”. Significa aver scoperto il valore e come è sorgente di vita e gioia. Fin quando ci fermiamo solo all’aspetto pratico o formale, ogni indicazione della Regola rischia di essere un peso. Gesù nella sua predicazione si è scagliato non
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RB 4,63 – Mettere in pratica ogni giorno i comandamenti del Signore. La Regola è molto concreta. Per capire occorre iniziare a vivere, a mettere in pratica. “I comandi del Signore” è un’indicazione generica che riassume e indica tutto ciò che Dio si aspetta da noi. Non si può ridurre ai dieci comandamenti o a
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RB 4,62 – Non voler essere considerato santo prima di esserlo, ma diventarlo realmente perché lo si possa dire con più verità. Questo invito di Benedetto oggi ci sembra molto strano e possiamo pensare che non ci riguardi. Ma se al posto di “santo” ci mettiamo qualche altra immagine ci accorgiamo che non è poi
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RB 4,61 – Obbedire in tutto agli ordini dell’abate anche se – ma non sia mai! – egli stesso agisse diversamente. In tal caso ricordarsi della parola del Signore: fate quello che dicono, ma non fate secondo le loro opere. Benedetto è molto realista, non si stupisce della possibilità che l’abate sia incoerente. Ma questa
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RB 4,60 – Odiare la volontà propria. Benedetto non vuole uomini senza volontà, ma non con una volontà individualista, che cioè non si pone e non si pensa come parte di un corpo, che è la comunità. Il cammino monastica, ma ogni cammino di maturazione umana, richiede forza di volontà nel prendere decisioni, a volte
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