RB 2,7-10 – Sappia dunque l’abate che ricadrà sul pastore la responsabilità delle eventuali carenze che il padre di famiglia troverà nel suo gregge. Al contrario, se il pastore si sarà dedicato con tutto lo zelo possibile al servizio di un gregge irrequieto e indocile, e avrà effettuato ogni cura per guarire la loro malsana condotta, nel giorno del giudizio egli sarà assolto, e, con il profeta, potrà dire al Signore: Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato, ma essi mi hanno deriso e disprezzato. Allora, sulle pecore ribelli alle sue cure, si abbatterà castigo inesorabile, la morte.

Scegliendo l’immagine del pastore e del gregge Benedetto ci rimanda immediatamente alla figura di Cristo buon pastore. Qui però si sottolinea il fatto che il gregge non gli appartiene, ma gli è affidato. Esso è e resta di Dio, che si serve dell’abate per la sua cura. Possiamo ritrovare quella responsabilità e quell’investitura che Dio affidava ai profeti. Uomini scelti per portare la sua Parola e per guidare il popolo. Uomini chiamati a mettere in gioco la loro vita, facendola diventare in alcuni casi un simbolo vivente (cfr. Isaia 8,1-4; Osea 1,2-9; Geremia 13,3-7 ecc.).

Ogni responsabilità nella Chiesa ha queste dimensioni di chiamata di Dio, di servizio ai fratelli, di messa in gioco personale di tutta la vita, di libertà perché il gregge ci è affidato e non ne siamo i padroni. Riceviamo e riconsegniamo nelle mani di Dio senza voler trattenere o legare a noi.

La Regola ci ricorda anche che questo servizio non è senza difficoltà e insuccessi. Anche di fronte a questa esperienza occorre saper custodire un cuore libero, che cioè non si lascia condizionare o scoraggiare, ma cerca sempre di promuovere e curare. Non siamo noi chiamati a giudicare, ma a far crescere e indicare il cammino di vita. Non bisogna lasciarci prendere da sentimenti di risentimento, di rabbia, di scoraggiamento. Pur nel travaglio personale (ne abbiamo un esempio in Geremia), occorre custodire la fiducia e la pace che ci vengono dal Padre.