RB 4,34 – Non essere orgoglioso

Nella Regola torna spesso il tema dell’umiltà. Quando Benedetto sceglie questo versetto cosa voleva insegnarci? Emerge dall’insieme della Regola. Ciò che teme Benedetto è l’autosufficienza, il presumere di se stessi, il contare principalmente sulle proprie forze. Questa è un’illusione sottile che mina le fondamenta di ogni cammino spirituale, ma anche umano, e ci rende refrattari non solo all’azione della grazia, ma anche agli aiuti dei fratelli.

Con un linguaggio che forse non ci è facile da comprendere, Benedetto ci ricorda che il bene che facciamo viene da Dio (cfr. RB 4,42). Che significa che la forza per portarlo a compimento ci viene dalla sua grazia (cfr. Prologo 4), anche se attraverso il nostro indispensabile impegno. E qui può verificarsi l’illusione, quella di pensare: come sono bravo, riesco a essere fedele, riesco a fare…

L’invito dei padri del deserto: “conosci te stesso”, è l’invito a porsi davanti alla Parola di Dio per fare verità su di sé, imparando a guardare in faccia anche i nostri lati oscuri, i nostri limiti e fragilità. Non per deprimerci o piangerci addosso, ma per poter camminare con onestà e poter essere da Dio aiutati a maturare in umanità. Potremmo dire che per Benedetto non essere orgogliosi significa essere veri, sinceri con se stessi e davanti a Dio.