Il 23/06/2020 è stata accolta la nostra domanda di partecipazione al bando del PSR della Regione Piemonte sull’operazione 16.9.1 di Agricoltura sociale. Si tratta di un progetto sviluppato e portato avanti in collaborazione con il CISS (Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali) di Omegna. Di seguito riportiamo la presentazione del progetto inserita nella domanda depositata in Regione. Il progetto è iniziato all’inizio del 2019 coinvolgendo due persone mediante un tirocinio e un PASS.
Ora inizia una nuova fase che prevede il ripristino di una serra e l’avvio di un orto in modo da coinvolgere altre persone in questo progetto di inclusione sociale.
L’obiettivo generale del progetto è sperimentare l’inserimento di 8 persone destinatarie di REI in un percorso individuale e collettivo di inclusione sociale e lavorativa della durata di 6 mesi ciascuno, attraverso attività svolte sia in campo, con la coltivazione di diverse specie da frutto, sia in laboratorio di trasformazione, cercando di cogliere le attitudini di ciascuno e sviluppare abilità e conoscenze professionali spendibili nell’ambito della produzione agricola e utilizzando a tal fine i luoghi dell’azienda come spazi sociali protetti oltre che di attività lavorativa.
Il progetto nello specifico prevede:
1. di riattivare una serra oggi dismessa da destinare in modo strutturato all’impiego in percorsi di inclusione e formazione per svolgere delle attività di tipo florovivaistico non a scopo commerciale. La serra rappresenta un microambiente particolare per progetti di agricoltura sociale in quanto consente di osservare e percepire da vicino i risultati delle proprie cure verso le specie coltivate con la collaborazione delle persone coinvolte, agevolando le capacità espressive e relazionali nonché la volontà di impegnarsi.
2. di creare in una parte del fondo oggi incolta un orto, dove coltivare ortaggi e piccoli frutti in un contesto relazionale positivo che non punta alla competizione, ma alla valorizzazione delle persone perché recuperino fiducia e stima in sé stessi, attraverso espressioni manuali come il lavoro, il contatto con la natura, la realizzazione di qualcosa di bello e buono.
3. Organizzare all’interno del laboratorio di trasformazione dell’azienda percorsi per l’acquisizione di capacità e abilità legate alla produzione di miele e di confetture.
Nello spirito dell’organizzazione monastica, l’inserimento nel tessuto di una comunità che vive relazioni capaci di lenire e curare le ferite (il riconoscere e accogliere questo limite è il primo passo per riconciliarsi con esso e poterlo vivere non come una maledizione, ma come una risorsa, cioè il mio modo di vivere nel mondo) aiuta ad abbassare il risentimento e la rabbia con il mondo per guardare con occhi nuovi sé stessi e i propri limiti. Trovare il proprio ritmo, il proprio modo di porsi e inserirsi, di esprimersi, di vivere. Il monachesimo è stato scuola di umanesimo e umanizzazione tenendo insieme tutte le dimensioni dell’uomo, quelle interiori e spirituali, quelle manuali ed espressive, quelle razionali, ecc. Benedetto nella Regola è molto concreto e si preoccupa di far crescere le persone attraverso lo studio, il lavoro, la preghiera, le relazioni, ecc. un processo armonico e globale.
Nello spirito di servizio alla comunità che ispira il progetto si prevede di destinare la produzione all’autoconsumo e di conferirne parte, in collaborazione con il Comune di al servizio di mensa sociale che l’amministrazione sta rendendo operativo in collaborazione con il C.I.S.S. Cusio.
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