RB 4,66 – Non tenere in cuore sentimenti di gelosia.

Due sono i richiami di questo versetto: il primo è quello di non tenere in cuore, e il secondo è quello di smascherare, per combattere subito, la gelosia.

Nel nostro cuore nascono molti sentimenti provocati o sollecitati da quanto viviamo. E’ la nostra reazione emotiva. Se è vero che essi nascono in modo indipendente dalla nostra volontà, noi possiamo coltivarli o spegnerli. Abbiamo cioè una responsabilità nella loro gestione. Tenere in cuore un sentimento significa custodirlo e lasciarsi segnare da esso, condizionare nel nostro modo di reagire, sia in senso positivo che negativo.

Allora è importante imparare a discernere questi sentimenti e capire quali frutti portano. Ma anche un sentimento positivo, come l’affetto per una persona, se coltivato male, può diventare qualcosa di molto pericoloso, ad esempio un affetto morboso o possessivo. Occorre sapersi domandare ogni tanto che effetti sta portando su di me e sugli altri un sentimento che abita il mio cuore. Questo può aiutarci a prendere coscienza di quanto ci sta condizionando e in che modo. Molti problemi relazionali, in particolare nelle coppie, nascono da sentimenti buoni coltivati male, perché sono diventati “incontrollati”.

La gelosia nasce dall’incapacità di gioire di un bene o di una relazione bella, custodendone la libertà e la gratuità. Vorremmo cioè esserne gli unici possessori o fruitori, e per questo soffriamo e stiamo male quando vediamo che non è in nostro potere controllarlo. Molto spesso non ci accorgiamo del suo nascere. Solo quando iniziamo a stare male capiamo che ha messo radici in noi, ma era già presente da tempo.

Gratuità significa saper rispettare che una relazione o un oggetto sia un dono e non diventi un possesso. Non può e non deve diventare un diritto che esigiamo, ma un dono che ci disponiamo ad accogliere se c’è, senza forzarlo o pretenderlo. Quella pretesa ucciderebbe la relazione, svuoterebbe di valore la cosa. Alla fine ci troveremmo più vuoti e tristi di prima. Il segreto allora è saper gioire del bene che vediamo anche nell’altro, saper ringraziare e benedire del bello che c’è attorno a noi, perché in qualche modo rallegra anche la nostra vita. La libertà rispettata permette alle relazioni di crescere e approfondirsi, alle cose di essere una consolazione e una risorsa.